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Bella Stella
La musica e l’insegnamento di Gabriella Bosio
a cura di Franco Bergamasco e Elena Bosio
Prefazione di Letizia Belmondo
«Un’ottima arpista e una grande insegnante ». È ciò che forse chiunque poteva venire a sapere, magari per sentito dire, di Gabriella Bosio (1953-2022), la musicista che tenne per trentotto anni la cattedra di Arpa nel Conservatorio ”Giuseppe Verdi” di Torino. Sono e restano i due dati essenziali.
Ma un quadro assai più complesso, articolato e vivace si svelava a una conoscenza diretta della personalità artistica e dell’opera di Gabriella, più approfondita e prolungata nel tempo. Un quadro vivissimo e ben presente nella memoria dei tanti che si riunirono, la ricordarono e parlarono di lei nei giorni dolorosi della sua scomparsa improvvisa. In quei giorni qualcuno propose di raccogliere e rendere note una serie di testimonianze. Ma il numero e la varietà degli interventi, il loro interesse e spesso la loro intensità emotiva forte e sincera fecero capire che ne poteva risultare qualcosa di più: tante voci diverse, tante modalità di esposizione e di narrazione che questo libro ricompone e struttura.
Ecco dunque comparire davanti a noi la giovane strumentista che si trova di colpo a suonare un repertorio a lei quasi sconosciuto in uno dei teatri più famosi del mondo, all’altro capo della Peniso la; una protagonista di rilievo nazionale fra gli interpreti che diedero vita alla grande stagione della musica contemporanea d’avanguardia in Italia; una musicalità naturale evidente, ma unita a uno scrupolo professionale assoluto; «una musicista fantasiosa, puntigliosa, eccentrica, curiosa, propositiva, piena d’idee e mai noiosa». Ecco una docente di successo per la qualità e il numero dei frutti della sua scuola, che scopre con entusiasmo il mondo della didattica musicale in età precoce e, in questo ambito, pensa e costruisce per il suo strumento un metodo che dà ben presto risultati straordinari, replicati in Italia e all’estero dai colleghi che lo adottano: Io suono l’arpa, pubblicato in cinque lingue e diffuso con successo ininterrottamente dal 2002 ad oggi. Ma, forse soprattutto, vedremo «la spontaneità, lo slancio positivo, la generosità» di chi «sapeva creare un’atmosfera di gioia tra le persone», moltissima allegria e anche della bontà.
«Chi ha conosciuto Gabriella non riuscirà a dimenticarla», dicono in tanti. Forse nemmeno chi la conoscerà attraverso queste pagine.
“In ricordo di Gabriella Bosio” di Attilio Piovano, su LA VOCE E IL TEMPO, 5 novembre 2023 | Leggi l’articolo
